ViviArsita
La terra guiderà i tuoi passi, i suoni nella natura ti sveleranno il cammino e le acque ti ristoreranno
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Immergiti

“La mia terra si racconta ad ogni tuo passo”

Osservata dalla catena orientale del Gran Sasso, si erge nella natura lussureggiante, Arsita. Questo paesino pittoresco, chiamato “Bacucco” fino al 1906, è pronto a raccontarti di sé ma dovrai farti guidare dal tuo istinto. Leggende che parlando di montagne, antichi mulini e sorgenti d’acqua pura. Storie narrate da persone dal volto sognante, all’ombra della grande quercia secolare, intrappolate tra il tempo presente e quello passato. Lì a 470 metri riscoprirai il piacere del tempo, immergendoti in percorsi naturalistici e provando i sapori autentici che solo questo borgo può offrirti. I colori, i sorrisi e i profumi ti guideranno verso un’esperienza che sarà destinata a cambiarti per sempre.

Scoprimi

“Lasciati guidare dal respiro della mia storia”

La vita è sempre in continuo movimento ed è per questo che dobbiamo concederci un momento di respiro. Tra percorsi naturalistici mozzafiato, tradizioni e sapori questa terra saprà guidarti ed emozionarti, non ti resta che provare.
Arsita

Siamo un intero popolo che valorizza e promuove il territorio del paesino e della Vallata del Fino. Lavoriamo a stretto contatto sotto un’unica grande parola: inclusione. Tra le nostre iniziative spiccano Valfino al Canto e la Sagra del Coatto, il Dlen Dlen Festival, Capolenta, Il Capodanno delle 7 Stelle, Passeggiando tra i Faggi ed Una Valle che Legge. Il nostro ambizioso obiettivo è quello di dare visibilità, per tutto il corso dell’intero anno, ad un paesino i cui posti e la cui accoglienza hanno tanto da raccontare. Ci identifichiamo all’interno del Comune, della Pro loco, dell’Altofino, del CAI, della Protezione Civile di Arsita, dell’ANA, ASD Arsita Calcio tra l’entusiasmo delle attività e dei singoli abitanti del paese.

Vivi Arsita insieme a noi!

La biodiversità del Fino

Cuore 2

Il fiume Fino nasce dal versante nord-est del monte Tremoggia a 1200 m.s.l.m.; è un classico corso d'acqua appenninico con andamento trasversale alla dorsale montuosa da cui origina. Il corso del fiume, di 48 km, è caratterizzato da un andamento tortuoso che, insediandosi tra profonde gole e valloni, lascia poco spazio alle pianure alluvionali. In estate la sua portata è molto scarsa e in numerosi tratti può andare in secca. In occasione delle piogge, in primavera ed autunno, può invece diventare molto impetuoso. 

La sorgente del fiume Fino ha origine da uno dei tanti faggi che caratterizzano l’area circostante. Infatti, il bosco che si sviluppa nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga (PNGSML) è classificato come faggeta montana mesoneutrofila-acidofila con alternanza di specie arboree di faggio, abete bianco, acero montano, tasso. Questo tipo di bosco in passato è stato intensamente utilizzato per la produzione di legna da ardere e carbone. Nella maggior parte dei casi molti di questi boschi non sono più utilizzati da decenni per cui risultano spesso invecchiati e con strutture talvolta articolate. Nel sottobosco è facile trovare arbusti di frutti di bosco lampone, more, mirtillo e sambuco, nello strato erbaceo in prossimità di zone umide si incontrano specie di felce, euforbia delle faggete, sanicola.

La biodiversità vegetale si riflette in quella animale. Strettamente connessa alla presenza dei faggi è la vita della rosali alpina, appartenente all’ordine dei Cerambicidi. Questo coleottero presenta una colorazione inconfondibile, azzurro-cenere e nera, con piccoli ciuffi neri sulle antenne.

Tra le specie faunistiche più importanti che caratterizzano quest'area si incontrano uccelli nidificanti del PNGSML, tra cui il falco pellegrino, la coturnice, il gufo reale, il calandro. Il fiume Fino permette, inoltre, la distribuzione del gambero di fiume e la sopravvivenza del tritone crestato. 

Di più facile avvistamento sono i mammiferi, come il camoscio, il cinghiale e il lupo, oltre che della donnola, del tasso e del riccio. Tra i rettili le specie più diffuse sono il cervone e la vipera dell’Orsini. 

Cuore 2

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